Il Lions Club Livorno Porto Mediceo celebra la Giornata della Memoria

27 Gennaio 2023 Off Di Maurizio Zingoni

Se anche una sola persona alla settimana, si soffermasse e leggesse le parole di Primo Levi incise sul marmo, noi del Lions Club Livorno Porto Mediceo avremmo raggiunto il nostro intento, fare memoria”.

Così la presidente del LCLPM Marina Marenna in occasione della Giornata della Memoria, durante la consueta cerimonia in ricordo della Shoah sotto la lapide che il Club ha donato alla città nel 2014 e che reca incisa la poesia “Se questo è un uomo”.

La cerimonia di quest’anno è stata arricchita dalla presenza dell’ensemble di fiati degli studenti della V A musicale del Liceo Niccolini Palli (diretto dalla professoressa Giovanna Nieri) che, sotto la guida del maestro Paolo Filidei hanno suonato brani di musica tradizionale Klezmer, espressione della cultura ebraica dell’est europeo, di grande potenza evocativa.

Il sindaco Luca Salvetti, che ha offerto una stanza al piano terra di Palazzo Comunale perché per i musicisti sarebbe stato impossibile suonare all’aperto per il freddo, ha elogiato la nostra città “perché non è indifferente, per la forza unica di prendersi a cuore le situazioni in cui c’è da ragionare, aiutare e ricordare“.
Di debito inestinguibile dell’umanità verso il popolo ebraico ha parlato Vittorio Mosseri, presidente della Comunità ebraica e socio del Club: “la responsabilità è di tutti e di tutti è il dovere della memoria. Ma la memoria deve essere sentita e non un vuoto rituale”.

La tecnica del nazifascismo era quella di disumanizzare il nemico – ha detto Ermanno Smulevich, scrittore e figlio di un sopravvissuto – far passare gli ebrei per subumani. Occorre insegnare a rizzare le antenne contro il fascismo che può avere tanti colori”.

Il questore Roberto Massucci si è soffermato sulla parola preoccupazione: “Vuol dire occuparsene prima. Nuovi colpevoli potrebbero venire e anche una nuova follia. L’antidoto è occuparsene prima, studiare, avere dei valori” e ha concluso ricordando il sacrificio di poliziotti e carabinieri che, a costo della vita, si opposero alla barbarie.

Anche il maestro Paolo Filidei ha portato il suo contributo soffermandosi sulla demolizione culturale del popolo ebraico, al quale era proibito cantare e suonare la sua musica definita “degenerata”.

La cerimonia si è conclusa con le parole della poesia di Primo Levi, letta dalla socia Giovanna Segnini.

Ospiti del Lions Club Porto Mediceo anche il comandante provinciale dei Carabinieri Piercarmine Sica, il capitano di fregata Vincenzo Sacco per l’Accademia e il tenente colonnello Gianluca Bagnardi per la Guardia di Finanza.